Esperimento molto interessante l’installazione di Antony Gormely all’interno del parco archeologico di Scolacium, tra Catanzaro e le spiagge ioniche.”Time horizon” si propone infatti come un progetto innovativo e originale: si tratta di cento sculture realizzate appositamente per questo sito archeologico, create a partire da calchi realizzati sul corpo dell’artista stesso, nel tentativo di realizzate un percorso formato da una serie di varianti rispetto al processo di respirazione. L’installazione, in realtà, si inserisce in un progetto più ampio, Intersezioni, rassegna nata 2005 con l’obiettivo di proporre una maniera nuova di fruire l’arte, attraverso la sottolineatura della relazione tra il patrimonio archeologico e l’esperienza dei maggiori scultori contemporanei.
Scopo della manifestazione, oltre a quello di valorizzare uno dei luoghi più belli, storicamente parlando, della Calabria, è soprattutto quello di avvicinare un pubblico pù vasto all’opera dei grandi maestri dell’arte contemporanea, per una riflessione e una comprensione maggiore dei loro linguaggi. Molto suggestivo il risultato ottenuto. Le sculture occupano il Parco di Scolacium disponendosi sull’intera area sia nella zona archeologica del Foro, ovvero la piazza principale della colonia Minervia Scolacium dove un tempo erano situati i monumenti più importanti, sia nell’immenso uliveto circostante. Sono state collocate ciascuna su una base differente alla stessa altezza creando un’unica linea dell’orizzonte.Un’esperienza innovativa, anche per lo stesso Gormeley, che per la prima ha potuto utilizzare un luogo di questo tipo per mettere in mostra le proprie opere. In programma, accanto all’installazione che dà il titolo alla rassegna, una mostra personale di Gormley nei suggestivi ambienti del Museo del Frantoio, all’interno del Parco di Scolacium, con una selezione di opere che vanno dalla fine degli anni Ottanta sino a oggi, in grado di ripercorrere la ricerca linguistica e le innovazioni stilistiche dell’artista. In una cornice di archeologia industriale formata da macine, presse e mole degli anni Trenta per la lavorazione delle olive, sono state collocate alcune opere come Seeing and believing del 1988, Sovereign State del 1989/90, Transfuser III del 2002 e Concentrate I del 2003 da cui risulta con chiarezza l’originalità dell’indagine di Gormley che ha rivitalizzato la figura umana nella scultura contemporanea attraverso una radicale indagine sul corpo, inteso come luogo di memoria e di metamorfosi in una ricerca sull’individualità ma anche sul corpo collettivo e sulla relazione tra sé e gli altri.
Simona Silvestri
Intersezioni – Seconda edizione
Time Horizon. Antony Gormley al Parco Archeologico di Scolacium: un’installazione di 100 sculture e una mostra personale di grandi opere
Fino all’ 8 ottobre 2006
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria
Orari: tutti i giorni 10-21,30; ingresso libero
Parco Archeologico di Scolacium Roccelletta di Borgia (Catanzaro)
Info: 0961. 391356-84342-741257