È stata da poco inaugurata al Mart di Rovereto Schiele, Klimt, Kokoschka e gli amici viennesi, retrospettiva dedicata alla grande arte mitteleuropea. In mostra oltre centoventi opere provenienti dall’Österreichische Galerie Belvedere di Vienna e altri prestigiosi musei austriaci e tedeschi, fra dipinti, disegni e sculture, molti dei quali mai esposti in Italia, per illustrare l’opera dei più celebri esponenti della pittura espressionista. Siamo nella Vienna d’inizio Novecento, una città in fermento, che recepisce gli stimoli provenienti dall’esterno rielaborandoli e dando vita a creazioni e riflessioni del tutto originali, artistiche e non.
È la Vienna della psicanalisi freudiana, dell’Art Nouveau e dell’espressionismo, la città che assiste alla lenta e inesorabile erosione della sua classe borghese e si prepara alla nascita dei primi fermenti nazionalistici. In un simile palcoscenico si muovono tre grandi artisti. Da una parte Gustav Klimt, mentore dei due più giovani allievi, patriarca della secessione viennese. Geniale e innovatore, Klimt seppe creare uno stile unico e personale basato sul proprio istinto simbolista e sensuale, fatto d’immagini provocatorie e conturbanti, ricercate e preziose, spinte fino al decorativismo più esasperato. Kokoschka, influenzato direttamente dal maestro Klimt, espressionista sui generis, capace di far incontrare nella sua ricerca artistica la lezione espressionista e quella del Dadaismo, nonché una propria e personale reinterpretazione dell’Impressionismo.
Su tutte però spicca la figura di Egon Schiele, geniale rappresentante dell’Espressionismo austriaco ed uno dei più brillanti disegnatori di tutti i tempi, che spinse l’erotismo moderato di Klimt fino a livelli drammatici, facendo entrare nelle sue tele la crudezza del sesso, fatta di nudi estremamente magri e sfiniti. Un’occasione importante per approfondire il percorso pittorico del grande artista austriaco, fatto di corpi femminili scheletrici, volti tormentati e imberbi, ma anche per conoscere l’ambiente culturale della Vienna di inizio secolo scorso attraverso le opere di quel gruppo di artisti, tra cui Moser,Oppenheimer e Peschka che, con Schiele, diedero vita al rinnovamento dell’arte moderna. Proprio la figura di Schiele, la sua sensibilità nevrotica, è quella su cui si concentra maggiormente l’attenzione; questo spiega anche perché essa termina con una sezione dedicata alla quarantanovesima mostra della Secessione Viennese del marzo 1918, in occasione della quale il pittore, pochi mesi prima di morire di influenza spagnola ad appena 28 anni, raggiunse un il successo e il riconoscimento di critica.
Simona Silvestri
Schiele, Klimt, Kokoschka e gli amici viennesi
Mart – Corso Angelo Bettini 43 (38068), Rovereto
0464438887 (info), 800397760 (biglietteria)
www.mart.trento.it
Orario: mar. – dom. 10.00 – 18.00
ven. 10.00 – 21.00
lunedì chiuso
Biglietti: intero: € 8
ridotto: € 5
gratuito fino a 14 anni
biglietto famiglia (valido per tutti i componenti di un nucleo famigliare): € 20
gratuito per gli Amici del Museo