Nell’ambito delle arti visive la sfera ha spesso assunto contenuti semantici assai diversi, sulla base soprattutto della concezione artistica o filosofica da cui è stata prodotta. Proprio lo studio della particolare significazione che quest’elemento può assumere nei differenti contesti artistici, storici o culturali rappresenta il punto di partenza dell’esposizione “Esprit spherique”, che ha come scopo principale quello d’indagare le implicazioni contenutistiche a partire dalla specifica identità fisica dell’oggetto. Punto di forza della mostra è la possibilità di ammirare finalmente le sfere della collezione Legler di Bergamo, cui sono stati aggiunti altri oggetti provenienti da collezioni in parte di musei internazionali, in parte di collezioni private.
Il risultato è una raccolta di pezzi unici nel loro genere, diversi tra loro a seconda degli usi cui sono destinati o per tipologia: si va da quelli usate nei giochi sino a quelli di uso militare o di alto artigianato, a capovolgimento della pure e semplice definizione della sfera come “figura solida formata da tutti e soli i punti dello spazio aventi da un punto fissato distanza minore o uguale di un segmento dato”. Al di là, dunque, della sua forma perfetta e compiuta si è cosi potuto vedere quanto siano numerosi i significati che essa può assumere. Proprio tale considerazione è stata il pretesto per creare anche un catalogo che, oltre a classificare in maniera chiara e precisa gli oggetti esposti sulla base della loro conformazione fisica, vuole soprattutto studiare e approfondire le differenti implicazioni che nei diversi campi del sapere umano essi possono assumere, grazie soprattutto alla partecipazione di illustri personaggi del calibro del professor Tomas Maldonado, o di Philip Rylands, direttore della Peggy Guggenheim Collection, Venezia.
Simona Silvestri
La mostra Esprit Sphérique, sfere dalla Collezione Legler di Bergamo, potrà essere visitata presso la Galleria Gottardo, Fondazione per la Cultura della Banca del Gottardo, dal 27 settembre al 23 dicembre 2006.