Moleskine conquista la cosmopolita Londra. Saranno infatti esposte fino al prossimo 22 ottobre in 4 diversi punti della città (Conran, Waterstones, Stanfords, Artwords) alcuni esemplari delle famose agendine.
L’incontro del piccolo taccuino nero con l’arte non è certo cosa nuova. Da sempre esso è stata il fido compagno di viaggio di alcuni tra i più noti intellettuali e artisti del nostro secolo. Basta pensare ad Ernest Hemingway, il quale raccontava di trascorrere lunghi pomeriggi seduto ad un tavolino all’angolo della Closerie des Lilas ordinando café crème e scrivendo a lungo sulla sua agendina. O a Bruce Chatwin, che prima di partire per l’Australia arrivò addirittura a comprare alla cartoleria di Rue de l’Ancienne Comédie tutti i Moleskine che poteva, si dice ben cento, i quali non furono però sufficienti per contenere i suoi scritti.
Oggi Moleskine è ancora sinonimo d’arte e creatività, e questa manifestazione ne è la testimonianza. Settanta taccuini decorsati per l’occasione da altrettanti scrittori, artisti, designer, architetti e illustratori di fama internazionale. Da Stefano Faravelli a Veronica Botticelli, da Eduardo Padilho a David Kerekes, Matt Moate fino a JJ Connell, è stato chiesto di illustrare ciascuno una Moleskine, ognuno in base alla propria sensibilità. Lavori interessanti e curiosi, che continuano a fare di questa piccola agenda l’ospite ideale delle riflessioni e dei pensieri di ogni giorno.
Detour, questo il nome dell’esposizione, supporta inoltre con questa iniziativa Lettera 27, fondazione non profit la cui missione è sostenere il diritto all’alfabetizzazione, all’istruzione e, più in generale, favorire l’accesso alla conoscenza e all’informazione, in ogni parte del mondo e particolarmente nelle sue aree più svantaggiate.
Simona Silvestri