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Voi siete qui: Senza categoria » Anche le formiche di Hölldobler e Wilson nel loro piccolo…

9 Novembre 2020

Anche le formiche di Hölldobler e Wilson nel loro piccolo…

Le formiche tagliafoglie sono così efficienti (e inquietanti) che leggendo il libro di Edward O. Wilson e Bert Hölldobler – e guardandone le bellissime fotografie – nella testa spesso mi suonavano come tagliagole. Le mandibole di un’operaia supermaggiore di Atta cephalotes sono così affilate che te le senti solcare e incidere la pelle solo a leggerne la descrizione, così meticolose, tenaci, inflessibili da farti sentire, te, la bestia che potrebbe distruggere una colonia con una pedata, un essere blando, insignificante, trascurabilissimo.

Le formiche tagliafoglie, Adelphi

La collana “Animalia” di Adelphi (ne abbiamo già parlato a proposito de “L’evoluzione della bellezza” di Richard O. Prum, ndr) si conferma con questa ultima uscita un’impresa editoriale preziosa: veste grafica elegantissima a parte, in luogo di qualsiasi facile romanticheria sulla natura, è evidente il fascino della ricerca, l’illuminismo dello sguardo su chi lo abita questo pianeta martoriato dagli umani, come funziona – benissimo senza di noi.

“Le formiche tagliafoglie” esce insieme all’edizione economica di un vero e proprio classico, “Formiche”, firmato dagli stessi studiosi una trentina di anni fa. Lì, e in altri libri, Wilson in particolare ci ha fatto familiarizzare con il concetto di eusocialità (di cui le formiche, ma anche le termiti e le api, sono una manifestazione fondamentale) e con quello di superorganismo – col primo termine s’intendono classificare specie dai tratti sociali estremamente marcati, dominate da una sorta di codice precosciente in cui, nelle formiche per esempio, “‘l’unità significativa di base è la colonia” non il singolo insetto (che da solo “è una delusione”).

Formiche, Adelphi

Di lì si passa al secondo concetto, null’altro essendo il superorganismo che un “ben coordinato organismo gigante”, un meraviglioso e insieme terribile fenomeno di struttura collettiva autoregolamentata, tanto coesa al proprio interno quanto pronta ad attaccare i nemici esterni attraverso “la propaganda, la sorveglianza speciale, l’inganno e l’assalto di massa” – e chi vuole si sbizzarrisca pure con i paragoni ideologici più intuitivi, approccio per fortuna evitato dagli autori, saldamente ancorati alla biologia.

Se il numero di specie animali presenti sulla terra è assai elevato (diversi milioni, le cifre non possono essere esatte), e gli insetti ne costituiscono verosimilmente almeno la metà, le vere specie eusociali sono circa il due per cento – con una caratteristica precisa a definirne la tipologia, le regine per la riproduzione e le operaie impiegate nella divisione del lavoro.

E la forza lavoro in comune, scrivono Wilson e Hölldobler (e vale anche per le termiti), fa di queste specie “il centro della scena ecologica, mentre quelle degli insetti solitari sono relegate in periferia”. Se la regina è l’organo riproduttivo insomma, le operaie sono il resto: cuore, cervello ecc… – si badi bene, il superorganismo non è una metafora.

Le formiche attine inventarono l’agricoltura cinquanta milioni prima degli umani. Presenti soprattutto nel Nuovo Mondo, queste macchine mostruose e affascinanti in principio non tagliavano foglie ma coltivavano funghi; successivamente, la storia evolutiva ne ha fatto una specie particolarissima (Atta) in una cui singola colonia vive (molto di più dei maschi, che muoiono dopo il volo iniziale) una sola regina e milioni di formiche operaie.

L’accoppiamento multiplo della regina favorisce il rafforzamento della colonia. Che è rigidamente divisa in caste, ognuna ligia a un ruolo preciso, regolata da una sviluppatissima comunicazione chimica. I due mirmecologi mostrano le tappe evolutive di queste specie, la loro organizzazione biologica, articolata in tecniche di sopravvivenza, tattiche di battaglia, azioni concertate come partiture soggette a una direzione invisibile quanto implacabile.

Emerge il quadro di un equilibrio darwiniano affascinante, la messinscena di una macchina da guerra in cui vige un ordine impensabile per noi umani, un apparato totalitario che poiché fortunatamente non è il nostro, possiamo guardare come un magnifico film.

Michele Lupo

  • Bert Hölldobler, Edward O. Wilson
    Le formiche tagliafoglie
    Traduzione di Isabella C. Blum
    Adelphi
    Collana Animalia, 5
    2020, pp. 191, 89 ill. in b/n e a colori
    20 €
  • Bert Hölldobler, Edward O. Wilson
    Formiche
    Traduzione di Donato Grasso
    Supervisione a cura di Francesco Le Moli
    Adelphi
    Collana gli Adelphi, 603
    2020, pp. 350, 90 ill. in b/n, 95 ill. a colori
    14 €
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