Nei prossimi giorni pubblicherò su ALIBI le recensioni di due mostre particolarmente ricche che ho visto oggi a Bruxelles. La prima, ospitata al Bozar fino al 23 gennaio dell’anno prossimo, è una vera e propria immersione nel mondo del maestro tedesco, contemporaneo e amico di Martin Lutero, pittore di corte e artista impresario.
La seconda, invece, racconta – attraverso oltre 160 opere – l’influenza dell’Oriente sulla pittura europea del XVIII e XIX secolo (con qualche significativa incursione nel XX), appunto da Delacroix a Kandinsky, come sintetizza forse troppo approssimativamente il titolo. Un ruolo fondamentale nella diffusione del “sogno orientale” nel Vecchio Continente l’ha avuto la spedizione in Egitto di Bonaparte. E il percorso racconta questa fantastica avventura con alcune opere molto belle e con due volumi della Description d’Egypte, frutto del lavoro di decine di uomini di cultura, artisti e scienziati che avevano seguito Napoleone nel paese del Nilo.
Durante questa seconda visita mi sono accorto che alcuni temi ricorrono in entrambe le mostre, anche se con caratteristiche molto diverse. Come esempio prendo la rappresentazione del tema del riposo della Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto. Cranach affronta in più occasioni questa scena, ma sempre la ambienta in un paesaggio silvestre che nulla ha a che fare con il Vicino Oriente. Nella mostra sull’Orientalismo, invece, si può ammirare un’opera di Merson nella quale l’artista raffigura Maria addormentata tra le zampe di una sfinge, mentre Gesù Bambino le illumina il volto con la sua aureola.
Saul Stucchi
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