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Voi siete qui: Europa » Quei ponti sul fiume Tago: meritano tutti una bella sosta

29 Aprile 2014

Quei ponti sul fiume Tago: meritano tutti una bella sosta

Tago_ponti_1Domanda a bruciapelo: cosa è rappresentato sulle banconote degli euro? Ponti. Io ci ho fatto caso per la prima volta l’anno scorso, quando in un’area di servizio in Portogallo ho avuto come resto la nuova banconota da 5 euro. E proprio durante il mio viaggio lungo il fiume Tago ho attraversato numerosi ponti di varie epoche, molti dei quali spettacolari per lo scenario in cui sono calati, le storie di cui sono carichi o la perizia tecnica con cui sono stati eretti. A mano a mano che il fiume cresce e si allarga per l’apporto degli affluenti, i ponti che lo abbracciano si fanno più lunghi: dai ponticelli che scavalcano il rigagnolo che timidamente sgorga dai Monti Universali, nella Sierra di Albarracín, alle ciclopiche opere di ingegneria che sembrano realizzate per competere con la sua imponenza quando incontra l’oceano nei pressi di Lisbona.

Dove è stato possibile, ho parcheggiato l’auto, con cui ho seguito i mille chilometri del Tago, a un capo del ponte per percorrerne a piedi tutta la lunghezza. Era un modo per rendere omaggio al fiume che scorreva sotto i miei piedi, trascurato da pendolari e turisti, interessati a sorpassare in fretta quella striscia di acqua. Quando si viaggiava ad altri ritmi, invece, la vista del fiume era motivo di eccitazione: era una via di comunicazione, una presenza ben nota, il protagonista di numerose storie, purtroppo non tutte a lieto fine. E i ponti erano luoghi di incontro e di scambio. A dire il vero lo sono ancora oggi, anche se sono cambiate molte cose: molta acqua è passata sotto i ponti, è proprio il caso di dire. Gli aerei sorvolano in poche ore gli oceani e la globalizzazione sta uniformando mode e stili di vita. Così ad Aranjuez, dove Filippo II fece costruire un palazzo reale circondato da magnifici giardini, i giovani fidanzati si giurano amore eterno (che alla loro età si misura in mesi) stringendo un lucchetto alle inferriate del piccolo ponte. Come i coetanei di Roma, Parigi e mille altre città.
Tago_ponti_2Delle centinaia di foto che ho scattato durante il viaggio, molte hanno per soggetto un ponte. In quelle fatte a Toledo, nel cuore della Spagna, i protagonisti sono spesso il Puente di San Martín e quello di Alcántara (che in arabo significa proprio “ponte”). Ritrovo la stessa smania di immortalare i ponti cittadini sfogliando i due splendidi volumi fotografici curati da Eduardo Sánchez Butragueño, intitolati Toledo Olvidado ovvero “Toledo dimenticata” (ne riparlerò nella puntata dedicata alla città). Del resto i ponti sono uno dei richiami irresistibili anche per i turisti che invece danno solo una rapida occhiata alle iscrizioni che vi sono murate, con cui il regnante di turno comunicava ai viandanti in transito di aver riparato i danni del tempo o delle guerre, di cui i ponti sono sempre stati le prime vittime. Nel nono secolo, l’emiro di Andalusia Maometto I assediò Toledo che gli si era ribellata e fece distruggere il ponte di Alcántara. Suo contemporaneo era il poeta e scienziato Abbas Ibn Firnas che si costruì un marchingegno per volare. Con quello si buttò da una torre di Cordoba. Il collaudo poteva andare peggio: l’eclettico inventore non si sfracellò al suolo, pur rimanendo contuso nell’impatto. In un suo componimento dedicato alla presa della città ha scritto: “Allah non ha voluto che stesse in piedi un ponte / eretto per il passaggio di truppe infedeli”. Oggi invece, per fortuna, si può compiere una piacevole passeggiata lungo il Tago per ammirare dal basso i legami di pietra che uniscono le due sponde.
Tago_ponti_3Seguendo il fiume da fonte a foce mi è capitato di attraversare ponti in perfetta solitudine, come quello che annuncia Malpica de Tajo, mentre altre volte, pur trovandomi a prima vista in un deserto verde, c’era qualcuno a farmi compagnia. Nella località di El Puente del Arzobispo, sopra il ponte che deve il nome all’arcivescovo Pedro Tenorio che lo fece costruire, c’era un modesto via vai tra città e campagna e sotto di esso una numerosa colonia di rondini che avevano scelto l’arcata centrale per farvi il nido.
Tago_ponti_4Costruttori mirabili quei volatili, ma da appassionato di storia antica la mia attenzione si è concentrata soprattutto sul tempietto romano di Bohonal de Ibor nella provincia di Cáceres (Estremadura), smontato e rimontato, come un Abu Simbel in sedicesimi. Superato il lungo ponte che attraversa il bacino artificiale che lo avrebbe sommerso se fosse rimasto dove i Romani l’avevano innalzato duemila anni fa, ho parcheggiato l’auto e sono sceso a contemplarlo nella quiete rotta soltanto dal volo delle rondini e dal fastidio di constatare che gli idioti arrivano ovunque, come testimonia il disegno a vernice spray che ne deturpa il basamento.

E a sua volta il tempietto svanisce se paragonato alla maestosità incantata del Ponte di Alcántara, uno dei gioielli dell’Estremadura. “Nadie construya puentes en España, sin haber pasado por Alcántara”, ovvero “nessuno costruisca ponti in Spagna senza essere passato da Alcántara”, ha scritto a mo’ di monito l’ingegnere spagnolo Carlos Fernández Casado. Qui i turisti italiani dovrebbero essere più numerosi che altrove nella regione, ma non ne ho incontrato uno. “Eppure c’è il ponte romano”, mi ha detto tra il meravigliato e lo sconsolato l’impiegata dell’azienda di promozione turistica.
Tago_ponti_5Ho percorso a piedi tutta la lunghezza del ponte in vari momenti della giornata, per ammirarlo con giochi di luce diversi. Mi sono soffermato davanti al tempietto eretto in onore degli dei di Roma e del suo imperatore all’estremità sud del ponte e poi mi sono inoltrato sulle colline da una parte e dall’altra del fiume per averne una visione completa dall’alto. E alla sera, complice la luna piena che si specchiava nel Tago, l’immagine che avevo davanti agli occhi era da cartolina. Le iscrizioni raccontano che fu costruito (tra il 104 e il 106) dall’ingegnere Caio Giulio Lacer in onore di Traiano. Da allora ha visto il passaggio di numerosi eserciti, scampando pressoché integro finché nel maggio del 1809 i Portoghesi, alleati degli Inglesi durante la Guerra d’indipendenza spagnola non lo minarono per evitare che i Francesi lo utilizzassero per invadere il loro paese. Per fortuna nell’esplosione crollò soltanto un’arcata che qualche anno dopo Wellington ordinò di ricostruire.

Ho attraverso il confine tra Spagna e Portogallo sul piccolo ponte che scavalca il fiume Erjas (Erges in portoghese) e proseguito cercando di rimanere più vicino possibile al Tago il cui suono del nome da lì in poi perde la dura aspirazione dello spagnolo Tajo per ammorbidirsi nel lusitano Tejo.
Tago_ponti_6Nella località di Portas de Rodao ho fatto una sosta prima del ponte per contemplare il paesaggio. Ne valeva davvero la pena: la zona è Monumento Naturale Nazionale. Alcuni cartelli ben fatti spiegano ai visitatori la lenta evoluzione dell’erosione operata dal fiume nei millenni e danno indicazioni sui percorsi in bici e a piedi. Ma ci sono anche annotazioni storiche e la riproduzione di un dipinto realizzato da William Bradford nel 1809, in cui è raffigurato il passaggio del fiume da parte di truppe inglesi a cavallo e su barchette dal fondo piatto. L’immagine svela più di mille parole quanto fossero importanti (e lo siano tutt’oggi!) i ponti.

Si gode una vista panoramica del Tejo dal ponte di Belver con l’omonimo castello che sorge su una collina che domina la sponda settentrionale, mentre una bella iscrizione in piastrelle di azulejos racconta la recente opera di sistemazione dell’area che circonda il lungo ponte di Chamusca. La larghezza del letto del fiume che vi scorre sotto denunciava che ormai mi stavo avvicinando all’epilogo di Lisbona. I suoi ciclopici ponti meritano che ne parli nella puntata dedicata alla capitale portoghese.
Saul Stucchi

Nelle immagini:
– Due scorci del Puente di San Martín a Toledo
– El Puente del Arzobispo
– Il tempietto romano di Bohonal de Ibor (Cáceres)
– Il ponte romano di Alcántara
– Il ponte di Belver

Prima puntata: In mezzo scorre il fiume Tago

Ufficio Spagnolo del Turismo
Via Broletto 30
Milano
www.spain.info

Ufficio Turistico del Portogallo
Via Paolo da Cannobio 8
Milano
www.visitportugal.com
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