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Voi siete qui: Teatro & Cinema » “Preferirei di no”: in scena la storia dei 12 professori che dissero no al Duce

6 Aprile 2014

“Preferirei di no”: in scena la storia dei 12 professori che dissero no al Duce

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“Teatro civile” sarebbe un’espressione inutilmente tautologica se la rappresentazione di tanti (troppi) testi di autori intenti solo all’esplorazione del proprio ombelico non ci avesse fatto dimenticare che il teatro è il luogo della riflessione sull’inscindibile rapporto tra individuo e società. E proprio su questo legame è incentrato il bello spettacolo Preferirei di no che Riccardo Mini ha tratto dall’omonimo saggio di Giorgio Boatti (per Einaudi), in cartellone al Teatro Arsenale di Milano dal 4 al 17 aprile, per la regia di Valentina Colorni. È la storia dei 12 professori che rifiutarono di giurare fedeltà al regime fascista, preferendo perdere cattedra e stipendio piuttosto che venir meno ai propri principi di coscienza e di indipendenza intellettuale.

Un gigantesco rotolo di carta ricopre il palcoscenico. È una presenza dal forte sapore simbolico: allude alla stabilità della parola scritta contro la fugacità di quella espressa verbalmente e insieme rimanda alla continuità della tradizione. Uomini di cultura (di un’epoca in cui la cultura era ancora imbevuta degli ideali della classicità, anche se appesantita dalla retorica patriottica…), i dodici professori che si opposero a Mussolini, giunsero alla medesima – per ciascuno di loro inevitabile – conclusione percorrendo strade diverse.
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Le pagine distribuite all’entrata in sala aiutano lo spettatore a rivivere il clima plumbeo di quel lontano (davvero?) 1931, quando venne pubblicato il testo del giuramento al regime fascista, mentre i quattro attori in scena, Mario Ficarazzo, Lorena Nocera, Giovanni Di Piano e Francesco Oliva (tutti bravissimi), danno voce ai protagonisti di quella vicenda storica. Rievocano i dubbi, le paure, gli ideali, le prese di posizione dei protagonisti dell’eroico rifiuto, ma anche le minacce, gli scherni, gli ammiccamenti, i compromessi di chi impose la soffocante cappa del totalitarismo e di chi se la lasciò imporre (“Cesare si guarderebbe dall’essere un lupo, se non si fosse accorto che i romani non sono altro che pecore” dice Cassio a Casca nel Giulio Cesare di Shakespeare).

Gli attori mescolano le parti, come mischiano toni violenti a ridicole espressioni da operetta balilla. E gli spettatori rivivono la paranoia dello spionaggio da parte dell’onnipresente OVRA, lo scambio epistolare tra Einstein e il deputato Righetti, per conto del ministro Rocco (“sono lieto di poterLe comunicare che dei circa 1200 professori ordinari e straordinari, soltanto 7 o 8 si sono fatti scrupoli nei confronti di tale formula”), lo scontro tra intellettuali fascisti e antifascisti a colpi di “manifesti” (ma poi vennero i manganelli e l’olio di ricino).

Togliatti e il papa, per motivi opposti, consigliarono di prestare il giuramento e quasi tutti i professori del Regno trovarono una giustificazione a quel gesto formale che era in realtà sostanziale. “Il vero servizio reso alla causa della libertà è stato quello di restare in cattedra”. “Il vero atto di coraggio consiste nel giurare”. “Firmo perché padre di famiglia”. “È il papa che comanda di giurare! Dobbiamo fare quello che vuole il papa!”. “La politica non ha nulla a che vedere con la morale, pertanto si può tranquillamente fare uno spergiuro”. E altre bassezze, sottigliezze, distinguo, alibi, scusanti e meschinerie travestiti da sofismi.

Uscendo dalla sala non si può fare a meno di rileggere quei dodici nomi scritti sulla carta e rendere loro l’omaggio più alto, quello della memoria: Gaetano De Sanctis, Giorgio Levi Della Vida, Lionello Venturi, Ernesto Buonaiuti, Piero Martinetti, Mario Carrara, Vito Volterra, Bartolo Nigrisoli, Fabio Luzzato, Giorgio Errera, Francesco Ruffini, Edoardo Ruffini.
Saul Stucchi

PREFERIREI DI NO
Le storie dei dodici professori che si opposero a Mussolini

di Riccardo Mini dal testo di Giorgio Boatti
Regia: Valentina Colorni
Con: Mario Ficarazzo, Lorena Nocera, Giovanni Di Piano, Francesco Oliva
Spazio scenico: Massimo Scheurer
Ambientazione sonora: Walter Prati
Luci: Christian Laface
Collaborazione artistica: Marina Spreafico, Ino Lucia

Dal 4 al 17 aprile 2014

Teatro Arsenale
via Cesare Correnti 11
Milano

Biglietti: intero 22 €; ridotto 15-10 €
Orari: dal martedì al sabato ore 21.00; domenica ore 16.00; lunedì riposo

Info e prenotazioni:
Tel. 02.8321999
www.teatroarsenale.it 

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