In fondo basta poco per far sì che un banale weekend di gennaio diventi un’occasione per visitare una città sconosciuta! A noi è servita solo una buona scusa, come il trentesimo compleanno di un’amica, e l’incentivo di un volo low cost, con partenza venerdì sera e ritorno domenica. Meta scelta: Bruxelles, terra di cioccolato, pittori e bionde naturali (le birre, of course). Si atterra all’aeroporto di Charleroi, che dista dalla città di appartenenza quanto il corrispettivo lombardo Orio al Serio. Prendendo il pullman in circa quaranta minuti si arriva nei pressi della stazione Zuidstation (Gare du Midi). Noi vi giungiamo stremate da un ritardo di 2 ore dovuto a un problema tecnico in aeroporto, ma la contentezza di essere insieme e vedere una città nuova prevale su tutto. Ad attenderci un’amica belga conosciuta in passato che ci farà da cicerone. Affamate e appena in tempo per l’orario di cena sperimentiamo subito la cucina belga. Ci infiliamo in un ristorante tipico (Le Forestier – 2 Hoogastraat) collocato in una zona piena di gallerie d’arte di ogni genere e stile che ci ripromettiamo di visitare con più calma il giorno seguente. Mangiamo bene spendendo poco. La tradizione culinaria belga prevede piatti unici molto saporiti, a base di pesce per la maggior parte (le cozze e i gamberetti sono tipici). C’è anche una vasta scelta per vegetariani come me: dal menù ho scelto l’indivia gratinata, una meraviglia per gli occhi e per il palato.

Ci lasciamo per il giorno dopo il piacere di assaggiare i dolci, dato che conosciamo la fama dei dolciumi belgi e sappiamo già che cioccolaterie e negozi di leccornie sono sparsi in ogni punto della città. Non paghe della giornata di lavoro e di viaggio che abbiamo alle spalle ci lasciamo anche conquistare per qualche ora dalla vita notturna di Bruxelles. Dietro consiglio della nostra personale guida fiamminga ci fermiamo per un drink nel quartiere presso Zuidstraat, dove la vita notturna è sempre molto vivace. I prezzi di cocktail e alcolici sono ridicoli se comparati all’Italia, specie riguardo alla birre. Si può dire che il Belgio sia un po’ il paese della birra, dato che se ne producono più di 600 tipi diversi e ciascuna viene servita nel bicchiere apposito, di forma e dimensione adeguata. La mattina dopo inizia il vero e proprio tour. Il clima così poco invernale che si mantiene anche qui al nord altro non è che un’ ulteriore ottima combinazione per noi che staremo in giro tutto il giorno a fare le turiste. Prima tappa: Sint Hubertus Galeryen (Galleries Saint Hubert), la più lunga galleria d’Europa, dove troviamo cioccolatieri e negozi piuttosto chic ed esclusivi. Poco distante si trova la Grand Place, con il palazzo dell’Hotel de la Ville (Palazzo del Municipio) sulla cui cima si trova la statua di San Michele, patrono della città di Bruxelles e la Maison du Roi (Casa del Re), sul lato opposto. I vari palazzi minori che circondano la piazza furono bombardati dell’artiglieria francese verso la fine del Settecento, poco o niente venne risparmiato e nonostante nella riedificazione siano stati utilizzati diversi stili architettonici l’effetto della piazza è davvero armonico e affascinante. Non per niente è stata inserita nella lista del patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Continuando il nostro giro turistico passiamo dalla fontana simbolo di Bruxelles, il Manneken Pis, il bimbo che fa la pipì. Una folla di turisti lo accerchia, lo fotografa, e notiamo che il buffo bimbetto è completamente vestito! Ci viene quindi spiegato da alcuni ragazzi del posto che la statuetta viene occasionalmente agghindata con dei costumi nazionali, come omaggio per esempio alla visita di una personalità politica straniera. Ogni tanto viene anche utilizzata per fare scherzi ai turisti, che vengono schizzati dal getto della “fontana”, a cui viene aumentata la pressione dell’acqua. Pare che i visitatori giapponesi apprezzino molto.Essendo noi una rappresentanza composta da sole donne non abbiamo potuto esimerci dal visitare anche la Jeanneke Pis ovvero il corrispettivo femminile del più noto Mannaker Pis. La piccola statua è molto meno famosa, ma davvero deliziosa. Purtroppo è relegata in una viuzza piuttosto triste nell’area turistica di Beenhouwersstraat, quartiere letteralmente colmo di ristoranti turistici con pesce in esposizione e camerieri pronti ad adescare i forestieri affamati. Nel caso ci fosse bisogno di dirlo, i locali in questioni sono da evitare se si è in cerca di un pasto di qualità a un prezzo accettabile.
Nella nostra peregrinazione arriviamo alla zona antica, De Zavel (Le Sablon, in francese), per poi giungere al Poelaertplein (il Palazzo di Giustizia) dove prendendo l’ascensore esterno possiamo ammirare una bella vista della città. Con l’avanzare del pomeriggio decidiamo di concederci una buona cioccolata calda e una fetta di un dolce tipico, il gracht brood, dolce da forno con caramello e assaggiamo anche i biscotti alla cannella, sempre tradizionali. Fatto il pieno di calorie, decidiamo di visitare senza meta il centro tutto illuminato, passando per il Musei reali di Belle Arti e nel tardo pomeriggio ci lasciamo sedurre dai saldi invernali. Rientrando al nostro alloggio ripercorriamo la Grand Place e restiamo di stucco per lo spettacolo offerto dall’illuminazione notturna dei palazzi. Il mattino seguente, al risveglio ci sorprende una giornata limpida con il cielo terso e azzurro. La nostra ospite ci informa che situazioni come questa sono abbastanza rare da quelle parti, specie in inverno, perciò dobbiamo approfittarne. Ma non prima di aver fatto una buona colazione!
Proprio sotto al nostro alloggio abbiamo la fortuna di trovare un locale della catena Le Pain Quotidien, dove si può godere di una colazione con tutti i crismi. Svariate sono le possibilità di scelta. A disposizione menù completi, classiche brioche, molteplici tipi di dolciumi, alimenti salati come prosciutti e formaggi, svariati tipi di pane da abbinare ad almeno 30 tipi di marmellate, creme di cioccolato spalmabile, confetture e miele, che fanno bella mostra sul tavolone centrale. Un’altra particolarità: si può avere un tavolino a sé stante oppure ci si può sedere ad un grande tavolo principale con altre persone, avendo l’impressione di far parte di un’unica grande famiglia che è riunita per questo rito mattutino. Il lauto pasto ci ispira per la scelta della meta odierna. Prendiamo la metropolitana e ci dirigiamo un po’ fuori dal centro, per raggiungere l’Atomium.
Questa struttura, alta 102 metri e realizzata completamente in acciaio, è stata costruita nel 1958 in occasione dell’Esposizione Internazionale di Bruxelles e rappresenta una molecola di ferro ingrandita 165 miliardi di volte. Avrebbe dovuto essere una costruzione temporanea, ma il suo successo fu così grande che decisero di non smantellarla (proprio come nel caso della Tour Eiffel). Recentemente è stata restaurata e riaperta al pubblico nel febbraio 2006. Al suo interno è possibile visitare una mostra sugli anni Cinquanta e ammirare il panorama di Bruxelles per intero. Purtroppo il pomeriggio è già quasi terminato e con esso il nostro soggiorno. Ci prendiamo giusto il tempo per acquistare praline e cioccolatini come souvenir per familiari e amici, una scelta di cui certamente non ci si può pentire!!! In men che non si dica siamo di nuovo in Italia, dispiaciute ma anche soddisfatte. Bruxelles rivedrà le nostre facce perché c’è ancora moltissimo da scoprire e vedere. È inoltre un’ottima base nel caso si volesse organizzare un bel giro dell’Europa del nord, dato che con i treni veloci in partenza dalla Gare du Midi si arriva in appena un’ora e mezza a Parigi e in due ore e mezza ad Amsterdam. Un viaggio decisamente da progettare! Certo ci vorrà una scusa davvero ottima questa volta…
Alessia Montanari
Alcune proposte Rail Europe:
– Bruxelles-Parigi o Bruxelles-Amsterdam con Thalys a partire da 25 € a tratta
– Bruxelles-Londra con Eurostar a partire da 25 € a tratta
– Bruxelles-Nizza con TGV a partire da 60 € a tratta
Informazioni:
Agenzia Rail Europe
Via Vitruvio 1
Milano
Dal lunedì al venerdì 9.30-13.30; 15.00-18.00
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