Non so voi, ma io il paradiso me lo immagino come una grande masseria, un posto idilliaco come Borgo San Marco in quel di Fasano (Brindisi). Come altre strutture pugliesi in cui ho avuto il piacere di soggiornare negli ultimi anni, Borgo San Marco mi fa venire alla mente la residenza di Putifarre, il ricco flabellifero del faraone, almeno così come la descrive Thomas Mann nel suo libro Giuseppe in Egitto, terza parte della tetralogia intitolata Giuseppe e i suoi fratelli.
Ovvero un ambiente in cui la natura, già rigogliosa, è al servizio dell’uomo che la cura e col lavoro la rende ancora più generosa, perfetta scenografia (così ben studiata da apparire, appunto, “naturale”) per la propria dimora, dagli edifici di servizio alla casa e ai luoghi di svago.
La strada che conduce alla masseria non è immediatamente individuabile, anche per chi già conosce la Valle d’Itria, ma se si ha l’accortezza di controllare bene che il navigatore non abbia preso una cantonata, ci si arriva senza problemi: del resto sorge a poca distanza dalla Statale 16 Adriatica.
Varcato il cancello si giunge a un bivio con l’indicazione di due distinti parcheggi, uno a sinistra e l’altro a destra. Quest’ultimo lo si scorge subito e quindi si finirà per parcheggiare lì, salvo poi leggere su un cartello che per non specificati motivi di sicurezza alla sera è meglio lasciare l’automobile nell’altro.
Da fuori la struttura appare già invitante e promettente, ma quello che rivela il cortile interno è un microcosmo ben ordinato, evidentemente frutto di un’attenta costruzione (nel lontano passato) e di un’accurata reinterpretazione come struttura ricettiva (ai giorni nostri). Affacciano sul cortile la reception, una chiesetta con l’ammonimento del Deuteronomio “Rispettate il mio santuario. Io sono il Signore”, le cucine e i locali della zona comune. È lì che viene offerto il caffè quando si arriva. Gli occhi vagano dalla macina del mulino alla vecchia motocicletta, alle riproduzioni di celebri ritratti del Bronzino, come quello della piccola Bia de’ Medici (ho scordato di chiedere il motivo della loro presenza, peraltro in perfetta sintonia con il resto dell’arredamento).
Chi ama lo sport può allenarsi correndo a piedi o in bici lungo il percorso indicato dall’apposita segnaletica che attraversa un immenso oliveto intensivo. Più belli e più antichi sono gli olivi secolari che si ammirano attorno alla masseria: hanno forme strane e contorte, ciascuno con una propria fisionomia particolare.
Accompagnati dal personale della struttura, gentile e sempre disponibile, si può visitare l’insediamento rupestre che conserva alcuni affascinanti affreschi risalenti ai secoli XI-XII, restaurati qualche anno fa dopo essere riapparsi da decenni di oblio perché ricoperti da intonaco e calce. La cappella e le celle dei monaci erano state trasformate in stalle con tanto di frantoio. Si leggono ancora bene le figure del Cristo benedicente e dei santi Cosma e Damiano.
Ma inevitabilmente gli occhi luccicano a vedere i due specchi d’acqua. Quello all’aperto è la spettacolare piscina con tanto di piccolo scoglio che si può interpretare come omaggio della cultura (la sapiente mano dell’uomo) alla natura; quello più piccolo è invece la vasca con idromassaggio, in un ambiente raccolto, eppure luminoso, da cui si esce a malincuore.
Per quello che ho visto, buona parte degli ospiti è composta da stranieri. A colazione, pranzo o cena è quindi probabile che sotto il pergolato si intreccino conversazioni in inglese con i vicini di tavolo o si ascoltino quelle altrui, con un pizzico di curiosità. E qui la mente del lettore fedele a Mann non può che andare alla Montagna incantata. Ma per fortuna Borgo San Marco è un piccolo paradiso in terra di Puglia, non un sanatorio svizzero.
PS: naturalmente nel “mio” paradiso non pagherei 9 euro per 3 giorni di parcheggio…
Saul Stucchi
MASSERIA BORGO SAN MARCO
Contrada Sant’Angelo 33
Fasano (BR) Italia
Informazioni:
Tel. 080.4395757
www.borgosanmarco.it