Sontag. Una vita (Rizzoli, traduzione di Rosa Prencipe e Lucilla Rodinò) di Benjamin Moser, è una biografia della scrittrice, drammaturga, regista e saggista Susan Sontag.
Prima di tutto, però, è stata una ragazzina precoce, con un amore sterminato per la lettura, curiosa, desiderosa di assomigliare a Marie Curie e vincere come lei il Nobel. Una ragazzina che viene dalla periferia di un’America, che affronta i postumi della Grande Depressione. Poi una lettrice assidua e instancabile (abitudine che la porterà a collezionare libri, una volta raggiunta la maturità intellettuale, ma anche comporre ‘guida’ della letteratura mondiale intitolata Nello stesso tempo. Saggi di letteratura e politica in cui scrive di autori come Laxness, Verne, Serge per citarne alcuni). Fino a diventare una giovane donna che soffre per un rapporto profondo e un legame troppo intenso con la madre (alcolista) e con un padre che vede morire di tubercolosi e con una sorella da cui presto si allontana.
Infine un’intellettuale sempre in trasformazione, che si forma studiando il pensiero di Freud, attraverso il quale si confronta con il mondo ebraico, (forse non così approfonditamente). Moser ha costruito il suo libro a partire da una preziosa messe di fonti primarie, non solo consultando l’archivio di Sontag, ma anche intervistando molte delle persone che hanno fatto parte della sua vita.

Moser racconta una bella storia. Ripercorre la nascita di Sontag a New York nel 1933, il suo matrimonio, a diciassette anni, con Philip Rieff e i suoi complicati rapporti con la madre e la sorella. Esplora il fiorire della sua carriera e la pienezza della sua successiva relazione con la fotografa Annie Leibovitz. In tutto questo, Moser tende a trovare un equilibrio efficace tra il tipo di dettaglio coinvolgente che gli specialisti di Sontag si aspettano e uno slancio narrativo più ampio che interessa anche i lettori curiosi.
Il libro non è solo una biografia, ma anche una riflessione sulle opere della scrittrice. Si parla più delle opere che non della vita dell’autrice. Vita, di cui si raccontano gli episodi più importanti, come la visita a Thomas Mann, e da cui emerge anche un ritratto umano. Moser non indugia troppo nei pettegolezzi e nella vita privata. Si parla del marito, del figlio, degli amici storici, di Iosif Brodskij e di molti altri, ma l’autore non calca mai la mano.
Il libro è indirizzato a un pubblico di lettori e di lettrici che conoscono e apprezzano la scrittrice, la studiosa, la sua vivace intelligenza. E a cui non interessa solo la storia di una vita. Moser tratteggia anche il contesto culturale nel quale nascono i suoi lavori, saggi o romanzi. Dopo aver letto il libro di David Rieff, Senza consolazione, la biografia scritta dal figlio della scrittrice e aver visto le immagini di Annie Leibovitz, si può leggere questo libro per conoscere meglio la donna che ha scritto romanzi e saggi (soprattutto) che hanno influenzato il mondo critico e quello culturale.
Susan Sontag non ha avuto una carriera accademica, ma ha avuto la possibilità di formarsi in una casa editrice che ha pubblicato tutto quello che ha scritto e le ha permesso di conoscere quello che la circondava. Leggere e scoprire scrittrice come la Gordimer, ad esempio.
Moser stesso osserva con fermezza i difetti del suo soggetto, tanto da notare con disinvoltura che Sontag potrebbe essere «in ritardo, stanca e noiosa» quando parla in pubblico all’ammettere di avere «un debole per il brio retorico» che a volte potrebbe sembrare che stesse banalizzando argomenti importanti.
Autrice di Note su Camp, Stili di volontà radicale, Sulla fotografia, Malattia come metafora, e di testi narrativi potenti e sperimentali come Il benefattore, Io, eccetera e In America, solo per citarne alcuni, nonché di cinema e teatro, è stata una saggista e artista vitalissima, quasi frenetica: una delle voci più influenti del dopoguerra, insieme a Simone de Beauvoir.
È stata una donna in grado di creare definizioni e concetti prima di lei inediti, ma sempre connessi a cambiamenti percettivi e concettuali in atto nel mondo. Nelle sue opere persiste e fiorisce la sfida novecentesca ai limiti stessi del linguaggio e delle forme espressive, e si trasmette a chi la legge come un flusso vitale prima che concettuale, in un corpo a corpo (quasi) erotizzante.
Riflette su Warhol e Benjamin, Cioran e Diane Arbus, Bergman e Marcuse, fino a quello che forse è il suo maestro: Barthes. Difficile rendere immagine l’universo culturale senza gli scritti della Sontag. Meno importante (ma solo perché privato e così vissuto dall’autrice) la sua complessa e sofferta vita amorosa e i suoi amori con uomini (pochi) e donne, che lei stessa ha tratteggiato nei suoi diari (tradotti in italiano pochi anni fa dall’editore indipendente Nottetempo).
Sontag, racconta la biografia di Moser, si è sempre innamorata in modo intenso, dando tutta se stessa, (forse) quasi mai ricambiata fino in fondo. Certo, si è sposata e poi ha divorziato dal professor Philip Rieff, ha avuto un figlio, David Rieff, ha frequentato tutte le migliori menti a Chicago, Oxford, Parigi e New York (dall’artista Jasper Johns al poeta dissidente russo Iosif Brodskij), ma è stata una donna anche di una coscienza politica importante che ha manifestato, negli anni Sessanta, contro l’egemonia di un’America imperialista.
Alle volte ha letto parzialmente il suo presente, come alle volte succede anche alle menti più brillanti, come quando ha ritenuto che i Viet-cong rossi fossero nel giusto e che «rispettassero» i soldati americani, cosa che poi si è vista essere completamente sbagliata. O il grido contro il patriottismo americano del post 11 settembre. O la feroce critica nei confronti della regista e fotografa Leni Riefenstahl. E ha messo in guardia dalla fotografia come arte di cui, in alcuni casi, diffidare.
Finito il libro si capisce che Moser lascia di Susan Sontag un ritratto di una donna inquieta, di una donna intensa e forte, che ha affrontato anche il cancro, dalla cui esperienza ha scritto il saggio Malattia come metafora.
Claudio Cherin
Benjamin Moser
Sontag
Una vita
Rizzoli
2023, 704 pagine
32 €