Missione Premio Strega 2023: 10 di 12.
È vero, la LXXVII edizione del Premio Strega è stata archiviata, è tempo ormai di pensare ai prossimi candidati, ma io ho pur sempre un compito da portare a termine. Così, dopo una lunga sosta, torna su questi schermi la missione Premio Strega 2023.
La mia decima lettura è stata La Sibilla. Vita di Joyce Lussu di Silvia Ballestra (Laterza, 2022), incluso anche tra i candidati al Premio Campiello (vinto da La Resistenza delle donne di Benedetta Tobagi, ndr).
Silvia Ballestra, a quasi trent’anni dalla pubblicazione del saggio Joyce L. Una vita contro (Baldini&Castoldi, 1996), torna a scrivere di Joyce Lussu, donna di cui si parla troppo poco e non si conosce abbastanza.

A tal proposito, faccio una breve digressione. Avete presente l’immagine dell’iceberg, di ispirazione freudiana, oggi molto diffusa in rete per mostrare cosa è visibile e noto e cosa invece non lo è di un determinato argomento? Ecco, qualche tempo fa mi sono imbattuta nell’iceberg relativo alle scrittrici italiane del Novecento, sorprendendomi di quanti nomi ci fossero in quello spazio nascosto. Sono andata a recuperare quell’immagine e ricercato il nome di Joyce Lussu: si trova al terzo piano sotto il livello del mare, dove regna il buio degli abissi.
Così mi sono interrogata: prima di leggere La Sibilla, quanto conoscevo di questa autrice? Nulla, assolutamente nulla della sua vita, solo un titolo – Fronti e frontiere – della sua produzione letteraria. Anzi, per dirla tutta, se mi avessero chiesto di associare un nome al cognome Lussu, avrei sicuramente risposto “Emilio”, marito di Joyce. Almeno fino a oggi, almeno fino a prima di aver letto La Sibilla.
Chi era Joyce Lussu?
Quando mi capita di doverla definire, raccontare a chi non la conosce, a volte snocciolo un elenco: partigiana, poetessa, scrittrice, traduttrice, storica, politica, combattente, medaglia d’argento per la lotta di liberazione, compagna di Emilio Lussu, intellettuale, agitatrice culturale, saggista… A volte cambio l’ordine, so che di alcune definizioni avrebbe da ridire […] quasi sempre mi sembra che nessuna di queste etichette riesca a dar conto della sua grandezza, neanche se messe – appunto – tutte assieme. E allora forse sibilla è una figura che sono autorizzata a usare, adesso, anche io, per dire di Joyce”.
A pagina 8, in sole dodici righe, Silvia Ballestra delinea un primo, ricco ritratto della sua Joyce, della sua sibilla, per portarci poi con sé nel viaggio alla (ri)scoperta di questa donna formidabile, saggia e generosa, ricchissima di pensieri, intuizioni, toni, bellezza, forza, argomenti, intelligenza.
L’autrice ripercorre in modo lineare la vita di Joyce Lussu, all’anagrafe Beatrice Gioconda Salvadori. Una vita che copre quasi l’intero Novecento – Joyce nasce a Firenze 1912 e muore a Roma nel 1998 – e si intreccia con la Storia, la lotta antifascista e la Resistenza. Una vita straordinaria, segnata dalla fuga, dai viaggi in Italia e in Europa, dalle false identità, dalla scrittura e dalla poesia, dall’attivismo politico, dall’azione, dal perseguimento continuo della libertà.
Una vita segnata anche dall’amore profondo per Emilio Lussu, politico, scrittore e partigiano, che fu per Joyce il colpo di fulmine dei romanzi dell’Ottocento. Tutto è vissuto con carisma e intensità. Un’intensità che attraversa tutto il testo, anche grazie agli interventi che arrivano dalla stessa Joyce, dal marito Emilio e da altre fonti a lei vicine, voci a cui Silvia Ballestra lascia spazio e inserisce nel suo racconto, dando la sensazione a chi si muove fra le pagine di essere parte attiva e viva di quei ricordi e di quei frammenti di Storia.
La Sibilla è una biografia che oscilla tra il saggio, per le informazioni che restituisce, e il romanzo, per la capacità di coinvolgere il lettore, con una narrazione dai toni intimi e profondi, da cui emerge tutta la stima, il rispetto e l’affetto che legavano, e ancora legano, Silvia Ballestra a Joyce Lussu.
“Grazie a Silvia Ballestra, la straordinaria vita di Joyce Lussu rivive nelle pagine di un libro affascinante e imprevedibile com’era lei” scrive Giuseppe Antonelli nella motivazione della sua candidatura de La Sibilla al Premio Strega. Una donna imprevedibile e “moderna”, all’avanguardia, una sibilla che non si è mai fermata, che non ha mai smesso di combattere, fino alla fine.
Chissà cosa penserebbe e come agirebbe Joyce oggi, lei che è stata il Novecento, è stata un tempo, un intero secolo, è stata un mondo.
Fantasticando sulle sue possibili azioni nel mio tempo, vado a recuperare il suo mondo: la lettura di Fronti e Frontiere mi aspetta (senza dimenticare gli ultimi due libri della dozzina mancanti, ovviamente).
Ilaria Cattaneo
Silvia Ballestra
La Sibilla. Vita di Joyce Lussu
Laterza
Collana I Robinson. Letture
2022, 348 pagine
18 €