Chi era Simon Frank? Arrivato in Argentina nel 1962, raccontava di essere un ebreo polacco sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti. Di lui dicevano che era una persona speciale, per qualcuno era addirittura un genio. Finché “todo se vino abajo”, ovvero tutto crollò. Allora venne chiamato manipolatore, impostore, o più prosaicamente, figlio di buona donna… Tutti questi epiteti glieli appiopparono dopo. Sì, ma dopo cosa? Dopo che venne smascherato, quando risultò che la sua storia era falsa…
Di fascinazione per i racconti e le storie altrui, di immedesimazione, del potere della parola, di scambio delle parti tra carnefice e vittima e del ruolo del teatro in una comunità parla La Obra del regista argentino Mariano Pensotti, uno dei sedici spettacoli che costituiscono il programma della seconda edizione del Festival internazionale di teatro Presente indicativo. Milano Porta Europa. È andato in scena in prima nazionale al Piccolo Teatro Studio Melato dal 10 al 12 maggio, raccogliendo un caloroso riscontro da parte del pubblico, almeno a giudicare dagli applausi tributati agli attori dopo la replica di sabato sera.
Recitato metà in francese e metà in spagnolo (ma c’erano i sovratitoli, curati da Prescott Studio per la traduzione in italiano e da Ian Barnett per quella in inglese), è un gioco di incastri perfettamente congegnato che invita gli spettatori a riflettere su quanto sia facile farsi ingannare.
La riscrittura della storia – caratteristica che accomuna i partiti di estrema destra del mondo intero, al di qua e al di là dell’Atlantico – è un’operazione tutto sommato piuttosto semplice, basata per lo più su propaganda di grana grossolana. Simon Frank, invece ha adottato una tattica più raffinata e quindi più subdola: si è servito del teatro.
Partendo da una semplice scenografia (che qui è resa con una parete di legno su una struttura rotante), si è messo a ricostruire pezzo per pezzo nella Pampa argentina quello che presentava come il suo quartiere a Varsavia. E pian piano ha raccolto attorno a sé una compagnia che una volta all’anno recitava una sorta di rievocazione storica.
Due i temi su cui Pensotti e il suo Grupo Marea hanno costruito lo spettacolo: appunto il tentativo di riscrivere la storia – per esempio ridimensionando se non negando i crimini della dittatura militare – e gli effetti che una rappresentazione hanno su una comunità, come il lavoro di preparazione ne trasforma la quotidianità.
I personaggi de La Obra raccontano come hanno conosciuto Simon e come sono stati coinvolti nel suo progetto, sempre più ambizioso e articolato, a mano a mano che l’onda del successo si ampliava dall’epicentro nella cittadina di Coronel Sivori. Uno di loro, Ruben, vi ha partecipato fin dall’inizio, finendo per ragioni anagrafiche a impersonare più di un personaggio, fino alla paradossale confusione della sua identità con quella dello stesso Simon quando la polizia venne ad arrestarlo.
Al termine dello spettacolo, sabato sera si è tenuta una presentazione del volume Teatro, pubblicato da il Saggiatore in co-edizione con il Piccolo, che raccoglie due testi di Pensotti: Lo spettacolo (questa la traduzione scelta per La Obra) e Gli anni. Insieme al regista, c’erano Davide Carnevali, traduttore e curatore del libro, e Graziano Graziani, scrittore e critico teatrale (oltre che uno dei conduttori di Fahrenheit su Radio 3), mentre la traduzione era affidata a Sara Sullam.
Saul Stucchi
Foto di Nurith Wagner Strauss
La Obra
testo e regia Mariano Pensotticon Rami Fadel Khalaf, Alejandra Flechner, Diego Velázquez, Susana Pampin, Horacio Acosta, Pablo Seijo
musicista Julián Rodríguez Rona
scene e costumi Mariana Tirantte
musica e suono Diego Vainer
produzione Florencia Wasser
luci David Seldes
video Martin Borini, Jose Jimenez
assistenza alla regia Juan Francisco Reato
dramaturg Aljoscha Begrich
realizzazione documentario
sceneggiatura e regia Mariano Pensotti
direzione artistica Mariana Tirantte
produzione generale Florencia Wasser
fotografia / DOP Soledad Rodriguez
assistenza alla camera Maria Eugenia Brigante
elettricista Eugenia Gargano
assistenza alla regia e montaggio Ignacio Ragone
assistenza generale Juan Francisco Reato
team artistico Lara Stilstein, Tatiana Mladineo, Luli Peralta
Informazioni sullo spettacolo
Dove
Piccolo Teatro Studio MelatoVia Rivoli 6, Milano
Quando
Dal 10 al 12 maggio 2024Orari e prezzi
Orari: venerdì 10 ore 20.30sabato 11 ore 19.30
domenica 12 ore 16.00
Durata: 90 minuti senza intervallo
Biglietti: intero platea 40 €; intero balconata 32 €