Ultimi giorni per visitare, a Torino, la mostra Shinhanga. La nuova onda delle stampe giapponesi. Rimane tempo fino a domenica 30 giugno. Allestita nelle sale di Palazzo Barolo, permette ai visitatori di istituire un interessante confronto / dialogo tra gli affreschi della sala espositiva e le opere selezionate dalla curatrice Paola Scrolavezza. Le pitture allegoriche e mitologiche derivano i loro temi dalla sterminata tradizione occidentale. Allo stesso modo i lavori – oltre un’ottantina – squadernati in un percorso che procede ad anello sono presi dall’altrettanto ricco campionario iconografico orientale.
Cosa significhi Shinhanga lo spiega un pannello di sala (questi strumenti di approfondimento sono ben fatti):
Pigmenti brillanti, atmosfere malinconiche e pensose, sospese fra un legame profondo con la cultura artistica tradizionale e l’incalzare del progresso, della modernità: questo è lo shinhanga, letteralmente la ‘nuova xilografia’, che raggiunge l’apice della diffusione fra l’epoca Taishō (1912-1926) e i primi decenni dello Shōwa (1926-1989).”
Buona parte del materiale esposto proviene da collezioni private, cui si aggiungono le opere prestate dalla Japanese Gallery Kensington di Londra. La parte del leone, naturalmente, la fanno le xilografie, ma meritano attenzione anche le fotografie storiche e gli oggetti d’arredo scelti per contestualizzare le opere. C’è persino un cofanetto per servizio di toeletta (keshōbako). Nel caso dei kimono – dalla Collezione Chiara Bottelli – non c’è neanche bisogno di dirlo: come calamite, attirano su di loro il nostro sguardo. Il mio esemplare preferito è quello autunnale, di colore giallo, decorato con crisantemi che simboleggiano immortalità e forza, ma spesso sono associati anche al ringiovanimento e alla longevità.
Oltre al titolo e al nome dell’autore, alcune didascalie riportano un piccolo approfondimento e magari anche una breve citazione da un’opera letteraria. Una, per esempio, è tratta da un romanzo di Dale Furutani (di cui su ALIBI ho recensito Strane avventure di Sherlock Holmes in Giappone, pubblicato da Marcos y Marcos). Accompagna Il castello di Nagoya di Kawase Hasui (1883-1957), opera concessa da una collezione privata di Bologna. Una citazione è tratta invece da uno scritto di Gabriele D’Annunzio.
Tra gli autori in mostra la mia predilezione è senza dubbio per i lavori dell’appena menzionato Kawase Hasui. Ne ho riconosciuto lo stile pur non ricordandone il nome. Mi aveva colpito l’opera che Sellerio ha scelto per illustrare la copertina del giallo Il detective Kindaichi di Yokomizo Seishi: a dirla tutta, era stata proprio la copertina a farmi scegliere il libro (che consiglio).
Di questo artista sono esposte alcune opere accomunate dall’atmosfera magica regalata dal candido manto invernale, come Neve al parco Shiba, Il Padiglione d’oro a Hiraizumi sotto la neve e Tempesta di neve o Hataori a Shiobara. Ma mi piace tantissimo anche l’estiva Isola di Zaimoku a Matsushima che in qualche modo mi fa pensare alla Grecia…
I pannelli di sala sono dedicati alla riscoperta del paesaggio, alla pioggia (tra l’estate e l’autunno) e alla neve, alla nostalgia della primavera, al teatro kabuki, allo spirito dei tempi, ai riflessi (non a caso in una sala in cui campeggia uno specchio antico che regala interessanti giochi con i vetri delle opere), la luna e il mare…
Nella mia personalissima classifica il secondo gradino del podio è occupato da Yoshida Hiroshi (1876-1950) con opere come Il grande ciliegio, mentre il bronzo va a Itō Shinsui, più giovane di una generazione, di cui si può ammirare Luna velata in una notte di primavera.
Saul Stucchi
Didascalie:
- Yoshida Hiroshi
Il ponte sacro a Nikkō
Collezione Privata Bologna - Kawase Hasui
Neve al parco Shiba
Collezione Privata - Itō Shinsui
Luna velata in una notte di primavera
Collezione Japanese Gallery Kensington
Shinhanga
La Nuova Onda delle Stampe Giapponesi
Informazioni sulla mostra
Dove
Palazzo Barolovia delle Orfane 7/A, Torino
Quando
Dall’8 marzo al 30 giugno 2024Orari e prezzi
Orari: da martedì a venerdì 10.00 – 19.00sabato e domenica 10.00 – 20.00
Biglietti: intero 14,50 €; ridotti 13/12/5 €