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Voi siete qui: Teatro & Cinema » “Degas. Passione e perfezione” al cinema

26 Gennaio 2019 Scritto da Saul Stucchi

“Degas. Passione e perfezione” al cinema

Torna l’appuntamento con il ciclo de “La Grande Arte al Cinema” di Nexo Digital. Nelle sale italiane sarà proiettato nei giorni del 28, 29 e 30 gennaio il docu-film intitolato “Degas. Passione e perfezione”, per la regia di David Bickerstaff.

Forse mai come in questa occasione è soprattutto l’artista a emergere dal lungometraggio. Non è un caso, per esempio, che la macchina da presa si soffermi spesso su uno dei suoi numerosi autoritratti. L’attenta osservazione di queste opere è una delle strade che si possono percorrere per tentare di decifrare – per quanto possibile – la complessa personalità di Edgar Degas (1834-1917). Un’altra, anch’essa esperita nella realizzazione del film, è la lettura del suo carteggio e di quello degli amici.

Il poster del docu-film "Degas. Passione e perfezione"

Ma il documentario è anche l’occasione per raccontare la grande mostra che si è tenuta al Fitzwilliam Museum di Cambridge negli ultimi tre mesi del 2017. Gli spettatori che non hanno avuto modo di andare in Inghilterra per visitarla possono così ammirare le opere esposte nel percorso e “spiare” nelle fasi dell’allestimento.

È un privilegio di solito concesso soltanto ai curatori e al personale tecnico e meno spesso ai giornalisti, a cui capita a volte di essere invitati a scoprire la mostra quando ancora i pezzi non sono tutti al proprio posto. Solo in questi momenti si può guardare dietro un quadro, ammirare una celebre tela senza lo schermo del vetro di protezione, provare invidia per chi sta maneggiando un capolavoro che sta per essere appeso alla parete…

Esame di un dipinto di Degas in occasione della mostra al Fitzwilliam Museum di Cambridge, dal film "Degas. Passione e perfezione"

Nella prima parte, dunque, entriamo nel Fitzwilliam Museum, istituzione che custodisce la più grande collezione di Degas del Regno Unito. Un “Louvre in miniatura” di cui riusciamo a vedere qualche tesoro: un busto di Antinoo (da Villa Adriana a Tivoli), sarcofagi egizi, dipinti e ceramiche. Davvero un “museo molto enciclopedico”, come viene definito nel film.

Poi ci si immerge nell’arte di Degas, tra dipinti, disegni, bozzetti e sculture. Tutti frutto di infiniti ripensamenti, correzioni, aggiustamenti e revisioni. Il sottotitolo del film, “Passione e perfezione”, viene da uno scritto dell’amico Ambroise Vollard a difesa dell’artista che egli, appunto, riteneva guidato dalla passione per la perfezione. Ma era davvero questo a spingerlo? O non era invece un’incapacità ossessiva a trovare soddisfazione in quanto creava?


Tra i brani citati ci sono anche passaggi di Daniel Halévy per il quale rimandiamo alla recensione di “Degas parla” (edito da Adelphi) scritta per ALIBI Online da Michele Lupo. Degas si staccava a fatica dalle proprie opere che peraltro teneva nascoste in scatole. Soltanto l’indigenza – la morte del padre l’aveva lasciato sul lastrico – lo costrinse a venderle.

Viene ripercorsa la carriera dell’artista che preferiva la definizione di “indipendente” a quella di “impressionista”, dai giganti scelti come modelli, Ingres e Delacroix, passando per il lungo soggiorno italiano (sarebbe bello e istruttivo vedere un giorno un documentario sui viaggi in Italia dei maestri del pennello, da Dürer a Goya, da Velázquez a Picasso…). Il rapporto prima di amicizia e poi di competizione con Manet, il legame con Mary Cassatt e il rapporto con la governante Zoe che in una fotografia appare incombente alle sue spalle.

Fino ad arrivare ai problemi alla vista e alla sconvolgente presa di posizione nell’affaire Dreyfus. Anche quando venne finalmente riconosciuta l’innocenza dell’ex ufficiale Degas non cambiò idea sul suo conto, rimanendo vittima dei pregiudizi antisemiti che dilagavano in Francia.

C’è tempo e modo di ammirare alcuni dei suoi capolavori più celebri, come “La famiglia Bellelli” (quadro con evidenti debiti verso Holbein) e “Il mercato del cotone a New Orleans”. E poi i fantini e le corse di cavalli e naturalmente le affascinanti ballerine, ma anche la “Scena di guerra nel Medioevo”, “L’orchestra dell’Opéra” e la scultura “Ballerina di quattordici anni”, tutte opere – queste ultime – presenti nella bella mostra “Degas. Capolavori dal Musée d’Orsay” di qualche anno fa a Torino.

“Degas. Passione e perfezione” è un docu-film da vedere.
Saul Stucchi

28 – 29 – 30 gennaio 2019

Degas. Passione e perfezione

Informazioni:

www.nexodigital.it

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