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Voi siete qui: Biblioteca » “Doppio strato” è il secondo romanzo di Simone Cozzi

3 Ottobre 2017 Scritto da Saul Stucchi

“Doppio strato” è il secondo romanzo di Simone Cozzi

Copertina del libro "Doppio strato" di Simone Cozzi, Panda Edizioni (particolare)Dopo il bell’esordio con “La pace inquieta” pubblicato nel 2015, Simone Cozzi è alla seconda prova con “Doppio strato. Una soluzione non definitiva”, ancora edito da Panda Edizioni.

Se il primo romanzo era una sorpresa, quest’ultimo conferma le doti dell’autore per quanto riguarda lo stile, l’architettura della trama e l’ambientazione della storia. Anche questa volta si tratta di una vicenda di cronaca nera che ha addentellati nel passato dell’Italia. E quello formato dal passato e dal presente è soltanto uno dei tanti “doppi strati” che emergono pagina dopo pagina. È infatti la doppiezza la cifra del romanzo. Caratterizza per primo il protagonista, il Commissario di Pubblica Sicurezza Stefano Turati:

Il Commissario Turati era un mingherlino dalla mente sempre in movimento, vestito in quel modo sobrio che spesso vira al trasandato e che lo invecchiava. Timido quando uno non se lo sarebbe aspettato, sagace nelle risposte quando sentiva di avere la situazione sotto controllo. Amava le automobili in modo ossessivo, perché con le macchine riusciva ad avere un rapporto diretto ed esaustivo; amava le donne in modo clandestino, perché con loro doveva seguire percorsi misteriosi.

Siamo a Milano, nell’agosto del 1954. Lungo il Viale Forlanini, l’arteria che conduce all’aeroporto di Linate, viene rinvenuto il cadavere di un giovane dalla pelle color moka. Chi l’ha ucciso e perché? È quello che dovrà scoprire Turati, muovendosi in una città che sta risorgendo dalla guerra e al contempo in una società che in qualche modo è ancora invischiata con il regime crollato sotto le sue macerie.

In realtà Milano più che in ricostruzione sembra in disfacimento, e non soltanto in senso materiale. La fine della guerra ha segnato uno spartiacque tra due realtà che però sono rimaste in comunicazione tra loro. Così veniamo a conoscere frammenti del passato di alcuni personaggi, come per esempio il poliziotto Gibertoni che ha combattuto con una brigata in montagna. E il tenente Muzzi ha davvero collaborato con l’Ovra, la polizia segreta fascista?

Molti hanno cambiato vita, ma non necessariamente in meglio. Armando Papa ha gettato la tonaca alle ortiche per correr dietro alla sottana delle donne…

Sì, “questa città si sta popolando di una certa fauna…”. E Turati si sposta nella geografia urbana di Milano, dalla Bovisa ai Navigli, da Affori a Parco Sempione, con una musica di tango che gli martella nel cervello. È un’estate torrida che imprime un senso di soffocamento e a poco valgono le pale dei ventilatori che girano qua e là tra le pagine.

Milano d’agosto era sempre stata bella, persino negli anni della guerra. Ora, però, che quella guerra era finita, viveva di una bellezza moribonda. C’erano ancora case che sembravano quinte di teatro: pareti solitarie, ritte per miracolo, troneggiavano nel vuoto come macabri monumenti alla distruzione. Cumuli di sabbia, mattoni e macerie frantumate delimitavano aree abbandonate, dove pochi ragazzini rincorrevano cani magri.
All’imbrunire la periferia diventava uno spettacolo sinistro.

Turati fa domande, indaga, riporta tutto sul suo taccuino per schiarirsi le idee. Intanto là fuori il Paese è terreno di conquista, con la delinquenza in aumento.

Il Commissario s’impegna in un’indagine a due piani, tra mutandoni e mutandine (e non si tratta soltanto di un’evoluzione legata all’età, come il passaggio dai calzettoni alle calze a rete cantato da Celentano: è un cambiamento sociale, pur sempre nell’Italia eternamente democristiana…), tra ritratti di donne in atteggiamento spontaneo e ragazze in posa artificiosa che di giorno sono studentesse giudiziose e ma la notte no, mentre per le strade di Milano girovagano un pastore afghano chiamato Khyber (immaginiamo in omaggio a “Il Grande Gioco” di Peter Hopkirk) e un giovanotto un po’ strampalato che suona jazz mentre i genitori preferiscono che studi medicina, tale Vincenzo Jannacci…

Saul Stucchi

PS: ho il piacere di comunicare ai lettori di ALIBI Online che sabato 7 ottobre alle ore 19.00 presenterò “Doppio strato” alla libreria “Il libro è” di Lissone con l’autore Simone Cozzi.

Informazioni:

Il libro è
via Loreto 35/A
Lissone (MB)
Tel. 039.484278

  • Simone Cozzi
    Doppio strato. Una soluzione non definitiva
    Panda Edizioni
    2017, 132 pagine
    10,90 €

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