Il fatto che compaia nella “Collana Storica” dell’editore Gaspari già chiarisce che “Abbecedario Ucraino” di Massimiliano Di Pasquale è un libro di storia.
19 voci
Anticipati dalla presentazione di Yevhen Perelygin, Ambasciatore d’Ucraina in Italia, e dalla prefazione di Benedetto Della Vedova, Sottosegretario agli Esteri del Governo Gentiloni, si srotolano i lemmi di questo primo volume – a cui seguirà poi un secondo – da Rinat Akhmetov, “feudatario” del Donbas, allo scrittore Serhiy Zhadan, passando per Crimea, Limonov e Oligarchi, tra gli altri. A chiudere un utile prospetto cronologico dal 1991, anno della dichiarazione d’indipendenza, al febbraio del 2018, con l’espulsione di Saakashvili.
L’approccio dell’autore alla materia è squisitamente anglosassone (il libro è dedicato alla memoria dello storico Robert Conquest e dello scrittore George Orwell: e questo la dice lunga…): prima i fatti e i dati; poi, distinte, le opinioni, anche quelle personali.
Da anni Di Pasquale studia l’Ucraina, s’informa, approfondisce anche con viaggi e incontri con i protagonisti della politica e della cultura. Nelle pagine di “Abbecedario Ucraino” ci sono i buoni, ma soprattutto i cattivi. Il Paese è infatti un laboratorio politico molto vivace, diciamo così, terreno di contesa e di scontro di (almeno) due visioni del mondo.
Ci sono tutti gli ingredienti di una spy story, in salsa noir: dai legami tra politica e criminalità, alle privatizzazioni che si traducono in accaparramenti da parte dei soliti noti sotto il regime cleptocratico di Yanukovych; dalle fughe rocambolesche come quella di Saakashvili che sfugge all’arresto arrampicandosi sui tetti della capitale alle ingerenze dei servizi segreti russi, tra intimidazioni, pestaggi e omicidi.
Vadym Hetman, ex governatore della Banca Centrale è stato freddato nell’ascensore di casa sua; il corpo del giornalista Heorhiy Gongazde è stato ritrovato nei boschi, decapitato; Viktor Yushchenko è stato avvelenato da cibo contaminato con la diossina, scampando per miracolo alla morte.
Dal pollo alla carestia
Voce dopo voce Di Pasquale accompagna il lettore alla scoperta di un grande Paese di cui noi Italiani ignoriamo quasi tutto, dai confini geografici alla storia, passando per le tradizioni e la letteratura. L’autore mescola i temi per dare sapore al libro, ma tiene ben in vista il filo storico, così la voce sul “pollo alla Kyiv” si apre presto a una lunga parentesi storica.
L’autore si sofferma sulle differenze tra Crimea e Donbas, sulle diverse fasi (ben cinque) della diaspora ucraina, rievoca il “Holodomor” (ovvero la carestia artificiale provocata da Stalin) e la vicenda degli Italiani di Crimea. Si sofferma sulle tribolazioni della Chiesa Ortodossa Ucraina e analizza la genesi dei movimenti di protesta e la composizione dei gruppi filogovernativi, criticando la superficialità di certe analisi occidentali, come rigetta la contrapposizione tra un est russofono e un ovest ucrainofono, mentre la vera dialettica è tra città e campagna.
Fa il punto sulla situazione dell’ucrainistica in Italia, non si fa sfuggire una stoccata al gruppo Femen, segue la parabola degli Oligarchi (genesi, sviluppo e riposizionamento), prende in esame affinità e divergenze tra la Rivoluzione Arancione ed Euromaidan, ma anche quelle relative alle politiche di Canada e Stati Uniti in tema di immigrazione e integrazione.
Una partita di Risiko
Dicevamo che “Abbecedario Ucraino” è un libro di storia… Sì, ma anche la geografia ha un ruolo molto importante. A volte sembra di essere in una partita di Risiko, quando per esempio leggiamo della Bessarabia come potenziale repubblica separatista o di Bender in Moldova “oggi appartenente all’enclave secessionista filorussa della Transnistria”…
Intanto sorgono e tramontano le rivoluzioni: rossa, arancione, “sul granito”, “della dignità”, “delle rose” (in Georgia), alla velocità con cui si “bruciano” i leader riformatori.
Quella dedicata ad Euromaidan e al suo popolo eterogeneo è una delle voci più intense e vibranti, ma anche “Donbas” pulsa di sdegno per la guerra a colpi di fake-news. Per rendere ancora più comprensibile ed evidente la propaganda russa Massimiliano propone addirittura una tabella: riporta in una colonna le affermazioni del Cremlino affiancandole con “Fatti” e “Prove e Fonti”.
E poi ci sono i ritratti, dall’attuale presidente, Petro Poroshenko, conosciuto come il “Re della cioccolata”, alla pasionaria Yuliya Tymoshenko, passando per l’ex presidente Yushchenko che durante la lunga intervista rilasciata a Di Pasquale gli prepara personalmente la colazione…
Ma c’è posto anche per due delle passioni di Massimiliano: la musica e l’architettura, come dimostrano i riferimenti pop e le pagine dedicate alla descrizione degli edifici di Lviv (Leopoli), città cosmopolita e multietnica, fin dalla sua fondazione. E poi tante curiosità, come la storia di Gareth Jones. Scoprirete cosa sono vyshyvanky e rushynky e, probabilmente per la prima volta in vita vostra, sentirete parlare della cultura di Trypillion.
Di Pasquale sta già lavorando al secondo volume. Il materiale di certo non gli manca. All’inizio di settembre, per esempio, i giornali hanno riportato la notizia dell’attentato mortale contro Aleksandr Zakharchenko, leader “dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk” (DPR).
Saul Stucchi
Didascalie:
- La copertina di “Abbecedario Ucraino”
- Massimiliano Di Pasquale tiene un intervento all’UCMC – Kyiv (luglio 2016)
- Pollo alla Kyiv – foto di Massimiliano Di Pasquale
- Massimiliano Di Pasquale con l’ex presidente ucraino Yushchenko
Massimiliano Di Pasquale
Abbecedario Ucraino
Rivoluzione, cultura e indipendenza di un popolo
Gaspari Editore
Collana Storica
2018, 191 pagine, 18 €