Il 19 febbraio al British Museum di Londra chiuderà i battenti la mostra “Hieroglyphs. Unlocking ancient Egypt”, una delle numerose iniziative organizzate in tutto il mondo per celebrare il bicentenario della decifrazione dei geroglifici a opera di Jean François Champollion.
Il 4 maggio aprirà al pubblico un’altra importante esposizione che, sulla carta, ha tutte le caratteristiche per attirare visitatori appassionati di storia e d’arte antica da ogni parte del globo. Avrà per titolo “Lusso e potere. Dalla Persia alla Grecia” e si concentrerà su un periodo cruciale della storia europea, quello dell’incontro e dello scontro tra le civiltà persiana e greca, dal 550 al 30 a.C.
I complessi rapporti tra impero persiano e poleis greche – più intricati di quanto una storiografia, ma soprattutto una pubblicistica, in bianco e nero li presentino – saranno letti attraverso la produzione, l’uso, lo scambio (e il rifiuto) di beni di lusso.
Spettacolari i pezzi esposti, prodotti in un’area vastissima che andava dall’odierna Italia a occidente, a quello che ora chiamiamo Afghanistan a oriente. Sarà presente anche il piatto in argento dorato, datato al II o III secolo, che vedete nell’immagine qui sopra. È oggi conservato nello stesso British Museum ma in passato transitò tra le mani dell’esploratore e ufficiale britannico Alexander Burnes che si era meritato il soprannome di “Bokhara Burnes” per aver aperto i contatti con l’emirato di Bukhara rimasto fino ad allora fuori della portata degli Europei.
Burnes avrebbe trovato una tragica morte a Kabul nel 1841, ma non prima di aver presentato questo pezzo all’Indian Museum a Calcutta, da dove l’India Office l’avrebbe trasferito al British Museum nel 1900.
Didascalia:
Piatto in argento dorato
Provenienza: Iran o Afghanistan, probabilmente Partico o Sasanide antico
Datazione: probabilmente II – III secolo
© The Trustees of the British Museum