È stata inaugurata ieri mattina, alla Biblioteca di Rozzano (MI), la mostra fotografica di Giuseppe Bartorilla La lettura immaginata: a fare da madrina la scrittrice Simonetta Agnello Hornby che poco prima aveva presentato il suo ultimo romanzo Era un bravo ragazzo, pubblicato da Mondadori.
La mostra si potrà visitare, con ingresso libero e gratuito, fino all’8 dicembre durante gli orari di apertura della biblioteca.
Con il consenso del fotografo, autore dell’omonimo catalogo a corredo della mostra, pubblichiamo il testo di Saul Stucchi, direttore di ALIBI Online, che – insieme allo scritto di Caterina Ramonda – fa da “introduzione al viaggio” nella Lettura immaginata.
Sguardo sugli sguardi
Frequento biblioteche, come utente, da quarant’anni. Sono dunque tra i numerosi testimoni del radicale cambiamento che questi luoghi hanno vissuto – più che subito – nel frattempo. Tanto per dirne uno: le “mie” prime due biblioteche avevano cataloghi cartacei, con le schede da far scorrere una alla volta.
Confesso che ho sempre avuto problemi con l’ordine alfabetico delle lettere x, y, j e w e m’innervosivo ogni volta che dovevo cercare un autore latino o greco, catalogato in base alla versione classica del suo nome (Xenophon per Senofonte).
Ricordi di un passato lontanissimo, a cui però sono molto affezionato. Non è invece cambiato, in fondo, il rapporto di noi lettori con l’oggetto che tanto amiamo: il libro.
Nelle foto di Giuseppe Bartorilla che compongono la mostra “La lettura immaginata” (che ho scoperto alla Biblioteca Sormani di Milano e che ho avuto il piacere di allestire alla Biblioteca di Mezzago) ho visto tante cose, ma quella che più mi ha colpito fin da subito è lo sguardo con cui le persone ritratte guardano i libri che hanno davanti. È lo stesso che osserviamo sul volto di chi è intento a guardare una persona cara, amica o amante che sia. Ci vediamo concentrazione, fiducia, rispetto e attrazione. In una parola: intimità.
Le biblioteche intorno a noi sono cambiate e continuano a cambiare giorno per giorno, tanto che io sono tra quelli convinti che il nome stesso di biblioteca non sia più adeguato a descriverle, se non come sineddoche, ovvero definizione di una parte per l’intero.
Per quel poco che posso, continuerò ad agire come presidente di un’associazione di Amici della Biblioteca, come giornalista e come utente, perché la biblioteca rimanga il cuore dei centri culturali e sociali che vediamo nascere e svilupparsi intorno a noi, nelle nostre comunità.
Naturalmente la lettura non è – per fortuna – legata al luogo della biblioteca, ma la biblioteca è, e credo dovrebbe rimanere, presidio, rifugio e tempio della lettura. Anche di quella immaginata.
Saul Stucchi
Biblioteca di Rozzano Cascina Grande
Viale Palmiro Togliatti, 105
Rozzano (MI)