L’Amato di Iside. Nerone, la Domus Aurea e l’Egitto

Ultimissimi giorni per visitare la mostra L’Amato di Iside. Nerone, la Domus Aurea e l’Egitto, allestita nella Domus Aurea di Roma: chiuderà i battenti il prossimo 14 gennaio. Ideata e organizzata dal Parco archeologico del Colosseo, è curata da Alfonsina Russo, Francesca Guarneri, Stefano Borghini e Massimiliana Pozzi.

Il percorso espositivo si articola in due sezioni, intitolate rispettivamente L’Egitto di Nerone (va ricordato che l’imperatore non si recò mai nella terra dei faraoni) e L’Egitto a Roma. Su quest’ultimo tema diversi anni fa – per la precisione nel 2008 – era stata organizzata una grande mostra al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo: La Lupa e la Sfinge.

Sappia il lettore che la prenotazione è obbligatoria perché gli accessi sono contingentati e le visite sono guidate: dedicate tanto alla Domus Aurea in sé quanto alla mostra temporanea. Il percorso dunque si snoda negli ambienti della lussuosa dimora neroniana, dalla Galleria III e dalla Sala Ottagonale – vero cuore dell’esposizione e clou spettacolare (si veda l’immagine qui sopra) – per proseguire nel Cortile Pentagonale e nel Grande Criptoportico.

Per l’occasione sono state qui raccolte circa centocinquanta opere. Tante e prestigiose le istituzioni che hanno concesso prestiti, dal Museo Egizio di Torino che ha prestato la statua monumentale di Tutmosi I e dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze che ha dato il busto del faraone Amasi, fino al Museo Statale Egizio (Staatliches Museum Ägyptischer Kunst) di Monaco di Baviera, passando per il Museo Archeologico Nazionale di Napoli con diversi prestiti di area pompeiana.

Il Museo provinciale del Sannio di Benevento ha concesso – tra gli altri reperti – una statua di Domiziano esposta recentemente nella mostra monografica sull’ultimo imperatore della dinastia flavia (Domiziano imperatore. Odio e amore) e un frammento di statua di Iside Pelagia su barca.

Molto interessanti i video multimediali su Alessandria e sul tempio di Dendera. È legato a quest’ultimo il titolo dell’esposizione: lì, infatti, il nome di intronizzazione dell’imperatore – faraone è “Re dell’Alto e Basso Egitto, Signore delle Due Terre, Sovrano dei Sovrani, scelto di Ptah, amato di Iside”.

Saul Stucchi

Didascalie:

• L’allestimento della mostra nella Sala Ottagonale
• Ritratto di Nerone in marmo pario
  Parco archeologico del Colosseo
  Foto di Bruno Angeli