Il Teatro Sala Fontana di Milano ha in calendario nelle date dal 14 al 17 aprile lo spettacolo Edipo Re di Sofocle nella messa in scena di Archivio Zeta.
Dopo dieci anni dall’ultima venuta, la compagnia di Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti lascia momentaneamente l’emozionante cornice del Cimitero Militare Germanico al Passo della Futa per scendere nel capoluogo lombardo con il classico dei classici.
Senza Creonte
Come lo affronta? Prima di tutto fondandolo sulla traduzione di Federico Condello (con qualche extravaganza, come quel “selva oscura” che Guidotti si è ritagliato per sé) e poi concentrando l’attenzione sulla sfera individuale del protagonista piuttosto che su quella politica.
Per questo viene sacrificato Creonte: il suo ruolo implica infatti un importante discorso sulla natura del potere, l’ambizione di conquistarlo e il desiderio di usarne a proprio vantaggio. Il cuore di questo Edipo Re, invece, è l’ambivalenza di colpa e innocenza.
Il corpo a corpo col testo di Sofocle mette in luce (è il caso di dire) la profonda e drammatica ironia tragica che lo permea tutto, a cominciare dalla frase rivelatrice “Laio è stato sfortunato con i figli”, a giustificazione del fatto che alla sua morte non gli sia subentrato un erede diretto. E invece sì, naturalmente.
Edipo al bivio
Sul palco c’è una passerella a forma di Y che simboleggia il crocevia di strade dove è avvenuta l’uccisione del vecchio re. Ma è anche la rappresentazione icastica delle tre possibilità che si presentano ad Edipo: ignorare, voler sapere, non voler sapere.
I personaggi di Edipo, Tiresia, Giocasta e del pastore, si parlano di volta in volta a due a due, ma evitando di guardarsi a viso aperto. Il faccia a faccia invece è evitato apposta per sottolineare l’incomunicabilità che li separa.
La splendida illuminazione di Antonio Rinaldi dà alle scene una luce caravaggesca che scende dall’alto, accusatrice, e mette in evidenza il rosso delle vesti, aperta allusione al sangue che ha macchiato e macchierà i protagonisti.
I due attori sono bravi (come sempre), soprattutto nell’esprimere i mutamenti di animo dei vari personaggi che accompagnano la via crucis di Edipo, dall’ignoranza alla consapevolezza, dallo stupore alla tracotanza e infine all’umile accettazione del proprio destino.
Il dibattito con Massimo Recalcati
Al termine dello spettacolo giovedì sera c’è stato un dibattito coordinato da Rossella Menna con ospite lo psicanalista Massimo Recalcati, autore di numerosi libri (ricordiamo almeno “Il complesso di Telemaco. Genitori e figli dopo il tramonto del padre”, perché particolarmente in tema).
Il professore ha esordito elogiando lo spettacolo con queste parole: “Ho visto molti Edipo Re e questo è il migliore, per intensità ed essenzialità”. Edipo è il “figlio” e noi tutti, in quanto figli, siamo un po’ Edipo. La lettura freudiana del mito, ha proseguito Recalcati, è un po’ riduttiva: in Sofocle c’è molto di più del complesso edipico.
Figlio problematico, Edipo è il rovescio di Amleto che sa già tutto. Edipo invece non sa nulla. Anche a lui sfugge quella verità che costituisce ciascun figlio, ovvero il non sapere quale progetto avessero in mente e nel cuore i genitori al momento del concepimento.
Altro tema fondamentale è la dicotomia luce-buio, vista-cecità. “Su tutto io farò luce” dice, ancora con profonda ironia tragica, Edipo all’inizio della vicenda, prendendosi un impegno che alla fine lo annienterà. Eppure per lui la verità è più importante del benessere. Come Icaro si spinge così vicino alla luce da rimanerne scottato e precipitare.
Il prossimo appuntamento con il Teatro Sala Fontana è con lo spettacolo Amleto FX di e con Gabriele Paolocà. E tenetevi libero un giorno ad agosto per andare a vedere il Macbeth di Shakespeare al Cimitero Militare Germanico al Passo della Futa.
Saul Stucchi
Foto di Franco Guardascione
Dal 14 al 17 aprile 2016
EDIPO RE
- di Sofocle
- traduzione Federico Condello
- diretto e interpretato da Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti
- musica Patrizio Barontini
- luci Antonio Rinaldi
- tecnico Andrea Sangiovanni
- suono Tempo Reale
- coordinamento organizzativo Luisa Costa
- cura Rossella Menna
Orari: da giovedì a sabato 20.30; domenica 16.00
Teatro Sala Fontana
via Boltraffio 21
Milano
Informazioni:
Tel. 02.69.01.57.33
www.teatrosalafontana.it