Lo scorso 8 aprile ha aperto i battenti al Museo del Violino di Cremona la mostra “Monteverdi e Caravaggio. Sonar stromenti e figurar la musica” che si potrà visitare fino al 23 luglio. L’occasione per abbinare questi due giganti della cultura italiana l’ha offerta una ricorrenza importante: i 450 anni della nascita del compositore Claudio Monteverdi, uno dei figli più illustri di Cremona.
Un anno di eventi
[codice-adsense-float]Nel 2015 è nato un comitato promotore (1) che ha organizzato un ricco calendario di eventi che abbraccia tutto il 2017. La ricchezza del programma va a braccetto con la qualità delle proposte, così bisogna essere un poco indulgenti per l’uso del nome di Caravaggio per richiamare il grande pubblico, più a suo agio con i chiaroscuri del pittore milanese che con le note del compositore cremonese. Ma tant’è.
Il percorso espositivo si conclude e trova coronamento proprio nel “Suonatore di liuto” prestato da un collezionista privato. Lo storico dell’arte Claudio Strinati rievoca nel suo saggio in catalogo le vicende del quadro, di cui esistono diverse versioni.
Il Suonatore “ex-Beaufort” potrebbe, allora, essere l’unica opera testimoniante il momento del passaggio del Merisi dalla bottega di Arpino alla protezione di Orsi, quando Caravaggio dipinge di malavoglia meravigliosi quadri di fiori e frutta, ma subito riesce a lavorare col modello orientando il suo stile su un nuovo, imprevisto, prodigioso amalgama di maniera veneta e maniera romana.
Il Suonatore “ex-Beaufort” non denota certamente la mano del Cavalier d’Arpino, ma lo stile con cui è condotta la figura è arpinesco e arpinesco era in quel momento Orsi stesso, che tuttavia orientò il Caravaggio fuori dall’arpinismo.
Dunque Caravaggio ospite d’onore della mostra, ma a ben vedere protagonisti sono gli strumenti musicali, quelli da lui dipinti nella tela e quelli esposti nelle teche del Museo, illuminate come vetrine di gioielleria (e in effetti l’accostamento non è peregrino, considerati il valore e la preziosità dei manufatti).
Nella terra del liuto
Durante l’incontro con la stampa prima dell’inaugurazione della mostra il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti ha ricordato che il liuto è uno strumento che appartiene alla terra di Cremona e al suo distretto della liuteria. Così il “Suonatore di liuto” di Caravaggio si sente in qualche modo a casa, ha aggiunto, annunciando che le celebrazioni monteverdiane saranno uno spettacolo da molti punti di vista.
Il 2017 sarà per la città un anno di immersione nella cultura, con iniziative per tutti i gusti, compresi gli appuntamenti con “Monteverdi a casa tua”, ovvero concerti solistici e in formazioni di musica da camera organizzati dall’Istituto Superiore di Studi Musicali “C. Monteverdi” e ospitati da privati cittadini in dimore, palazzi e abitazioni.
Fausto Cacciatori, Conservatore delle collezioni del Museo del Violino, ha introdotto il percorso espositivo, spiegando il motivo per cui sono presenti alcune ricostruzioni di strumenti musicali accanto ai manufatti antichi originali. La rarità e l’inamovibilità di alcuni pezzi ingombranti come i pianoforti ha reso necessaria questa scelta.
Se il liuto è stato lo strumento del Rinascimento, nel Seicento emerge per poi imporsi il violino: entrambi gli strumenti sono sono rappresentati nella tela del Caravaggio che può essere considerata come la fotografia di un momento di passaggio tra due epoche.
Tra violini e chitarrone
Va detto che i musicisti sapranno godere delle meraviglie dei pezzi selezionati ben più dei visitatori comuni, privi di competenze specifiche, tuttavia l’allestimento e il materiale informativo consentono anche al grande pubblico di apprezzare quanto è esposto, come le due “chitarrone” (letteralmente), il trombone tenore del 1579 e la tromba naturale “annodata” del 1585, o il violino Carlo IX datato 1566 circa di Andrea Amati, o ancora il contrabbasso di Gasparo Bertolotti da Salò.
Numerosi e prestigiosi i prestatori, dall’Accademia Filarmonica di Verona e dall’Ashmolean Museum di Oxford al Dipartimento di Musicologia dell’Università degli Studi di Pavia, passando per il MuSa – Museo di Salò e da varie istituzioni di Cremona e Milano. Ma hanno dato il loro contributo anche tanti collezionisti privati.
L’ultima nota, è il caso di dire, va al bel catalogo edito per i tipi delle Edizioni Museo del Violino. Contiene saggi interessanti e le schede dei singoli strumenti, con riproduzioni fotografiche dei dettagli delle decorazioni, perché il rapporto tra immagine e musica coinvolge anche gli strumenti stessi…
Saul Stucchi
PS: il 5 maggio l’Orfeo dell’Accademia Bizantina inaugurerà il Festival Monteverdi, mentre il 20 maggio Jordi Savall si esibirà in un concerto intitolato “Istanbul”.
(1) Il Comitato promotore è composto dal Comune di Cremona, dalla Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli, dalla Fondazione Museo del Violino, dal Dipartimento di musicologia e beni culturali dell’Università degli Studi di Pavia, dall’Istituto Superiore di Studi Musicali Claudio Monteverdi, dalla Fondazione Stauffer e dall’Archivio di Stato, con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la Regione Lombardia e il Comune di Mantova.
Didascalie:
- Michelangelo Merisi detto Caravaggio
“Il suonatore di liuto”
Olio su tela, Collezione privata – Europa - Andrea Amati
Violino Carlo IX 1566 circa
Collezione privata – “Friends of Stradivari”, presso MdV - Anton Schnitzer “Padre”
Tromba naturale “annodata” 1585 – Accademia Filarmonica di Verona
Monteverdi e Caravaggio
Sonar stromenti e figurar la musica
Dall’8 aprile al 23 luglio 2017
Museo del Violino
Piazza Guglielmo Marconi
Cremona
Informazioni:
Tel. 0372.801801